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ECONOMIA EUROPEA
15/02/2024

Bruxelles taglia le stime dell’Eurozona (e dell’Italia)

La Commissione ha rivisto al ribasso le stime di crescita: quest’anno nella zona euro il Pil segnerà un +0,8% nel 2024 (contro l’1,2% delle stime precedenti) e l’Italia si fermerà al +0,7%, peggio di Francia (+0,9%) e Spagna (+1,7%), ma meglio della Germania (+0,3%). Il commissario all’Economia Paolo Gentiloni avverte: “l'incertezza rimane eccezionalmente elevata”

La stagnazione economica di fine 2023 si è tradotta in un debole slancio a inizio '24 e la Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita nell'Eurozona e nell'Ue limandole di misura anche per l'Italia. L'attesa è però di una graduale accelerazione nel corso dell'anno, con una crescita poi più stabile nel 2025. E' comunque possibile ed è "nostra responsabilità" realizzare "una crescita sostenuta e sostenibile", ha sottolineato il commissario Ue per l'Economia Paolo Gentiloni, avvertendo che "l'incertezza rimane eccezionalmente elevata" per le "prolungate tensioni geopolitiche" il "rischio di un ulteriore ampliamento della crisi in Medio Oriente". L'Italia ha dati "nella media europea e quindi può aver fiducia" in una ripresa dell'attività, ma "è molto importante l'insieme di riforme e di investimenti del Pnrr".
Nella zona euro l'attesa è dunque di un'economia in espansione dello 0,8% nel '24 (dall'1,2% atteso in precedenza), dopo il +0,5% dello scorso anno e in crescita dell'1,2% nel '25 (da +1,6%). Nell'Ue il Pil è atteso a +0,9% nel '24 (da +1,3%) e a +1,7% nel '25 (stima invariata). Per l'Italia la limatura è dal +0,8% indicato a novembre allo 0,7% per quest'anno, con un Pil che salirà poi dell'1,2% nel '25 (confermato). L'Italia farà peggio di Francia (+0,9%) e Spagna (+1,7%), ma meglio della Germania che salirà di un contenuto +0,3%, con un netto taglio delle stime precedenti (+0,8%). La contrazione in Germania nell'ultimo trimestre (-0,3%, dopo un Pil fermo per due trimestri) ha del resto determinato in gran parte la stagnazione dell'Eurozona, è emerso dall'analisi della Commissione. "Ha delle sfide strutturali" ma "può uscire dalla crisi negativa" del 2023, ha detto Gentiloni. "Ciascuno di noi deve affrontare anche i problemi" che ha "in casa" di "riforme e investimenti e non soltanto guardare all'andamento dei vicini, come ogni tanto è stato fatto a danno dell'Italia", ha aggiunto il commissario.
La Gran Bretagna, si è appreso intanto, è entrata in recessione tecnica nel quarto trimestre '23, con una contrazione dello 0,3% negli ultimi tre mesi dell'anno, dopo il -0,1% segnato tra agosto e settembre. Quanto all'inflazione, è attesa nel '24 nell'Eurozona al 2,7%, nell'Ue al 3% e al 2% in Italia (2,2%, 2,5% e 2,3% nel '25). "Sta scendendo più rapidamente di quanto avessimo previsto e lo sta facendo in modo particolare in Italia", ha detto Gentiloni segnalando che è "tra i valori più bassi" e questa "è anche in parte una buona notizia per i bilanci familiari e per l'insieme del potere d'acquisto nel nostro Paese". Presentando le previsioni di inverno Gentiloni ha segnalato che al momento con la crisi nel Mar Rosso "i tempi di consegna per le spedizioni tra l'Asia e l'Ue sono aumentati di 10-15 giorni e i costi sono aumentati di circa il 400%", ma "almeno finora, né le catene di approvvigionamento globali né quelle dell'Ue appaiono sotto tensione" e "l'aumento dei costi di spedizione è destinato a esercitare una limitata pressione al rialzo sull'inflazione nell'Ue".
Tornando all'Italia, l'attesa dell'esecutivo comunitario è che si veda un'accelerazione degli investimenti nel 2025, man mano che l'attuazione dei progetti sostenuti dal Pnrr accelera, con uno stimolo sia della spesa per le infrastrutture e sia dell'acquisto di beni materiali e immateriali delle imprese, che trarranno vantaggio anche dal miglioramento delle condizioni finanziarie. L'impennata della spesa in conto capitale si tradurrà quindi in una crescita più forte delle importazioni, e al di sopra delle prospettive leggermente in miglioramento per le esportazioni. 
 

Autore: ANSA